Massimo Sestini è un fotografo italiano noto per il suo lavoro di documentazione e di reportage. Partito come “paparazzo”, ha fotografato molte regioni del mondo, anche dall’alto con l’uso di elicotteri ed aerei, catturando la vita quotidiana e la cultura delle comunità che ha incontrato.

Massimo è un fotografo che ha documentato molte figure pubbliche importanti, tra cui la Principessa Diana. Una delle sue fotografie più famose di Diana è un’immagine di lei che indossa un bikini in vacanza. Questa foto è diventata una delle immagini più iconiche della Principessa e ha contribuito a costruire la sua immagine come una figura pubblica alla moda. Tuttavia, la foto ha anche sollevato questioni sul ruolo dei media nella privacy delle figure pubbliche e sul modo in cui queste immagini possono influire sulla percezione pubblica di loro.

Un’altra delle sue immagini più famose è stata scattata durante l’attentato a Capaci, in Sicilia, il 23 maggio 1992, quando il giudice Giovanni Falcone, la sua moglie e tre agenti della scorta furono uccisi da un’esplosione provocata da Cosa Nostra. La fotografia, ripresa dall’aereo, mostra il momento subito successivo dell’esplosione e il suo impatto sulla strada e sulla gente intorno. Questa immagine è diventata un simbolo del sacrificio e del coraggio dei giudici italiani che hanno combattuto contro la criminalità organizzata e ha anche evidenziato la brutalità e la violenza della mafia in Italia.

Di recente, ha acquisito fama per la sua serie di fotografie sui barconi dei migranti che viaggiano verso l’Europa attraverso il Mediterraneo. Le sue immagini mostrano la difficile realtà dei migranti che fuggono da situazioni di povertà, guerra e oppressione alla ricerca di una vita migliore. La sua serie di fotografie è diventata un importante documento visivo sulla crisi dei rifugiati e ha attirato l’attenzione sulla necessità di un’azione globale per affrontare questo problema umanitario. Con questa immagine ha vinto il Word Press Photo ed è stato sviluppato un documentario dal National Geographic.

Il suo lavoro è stato pubblicato in libri di fotografia e esposto in numerose mostre. La sua opera è considerata un importante contributo alla fotografia documentaria e al reportage, grazie alla sua abilità di creare immagini emozionanti e sincere che catturano l’essenza dei soggetti ripresi.